Storia d'amore e macchine da scrivere
Incontro con l'autore Giuseppe Lupo
Vi aspettiamo sabato 21 giugno alle 17.30 al Kapannone dei Libri di via Verdi 35, Angera per l'incontro con l'autore Giuseppe lupo, che racconterà il suo nuovo libro "Storia d'amore e macchine da scrivere".
Storia d’amore e macchine da scrivere (Marsilio). Giuseppe Lupo, tra i massimi studiosi di letteratura industriale e della storia della Olivetti, torna ad occuparsi della straordinaria impresa di Ivrea da un punto di vista inedito tramite l’intervista del suo personaggio, Salante Fossi, al “Vecchio Cibernetico”, 95enne sul punto di rivelare la sua ultima e rivoluzionaria invenzione.
Adriano Olivetti è morto nel febbraio del 1960, più di 65 anni fa. Eppure la sua figura non finisce di ispirare saggi, filmati, racconti di ogni tipo e genere; e così l’azienda con il suo nome, che sta ancora nei cuori di migliaia di persone. Pur essendo nato alcuni anni dopo quella data spartiacque, Giuseppe Lupo, uno degli scrittori più apprezzati della sua generazione, è uno di loro: alla società di Ivrea ha dedicato studi e saggi in cui si è occupato, lui studioso di letteratura, soprattutto dei rapporti con la comunità culturale in generale e letteraria in particolare.
Ma i saggi, anche se ben fatti, non bastano per raccontare una passione e un mondo. Così per la sua ultima fatica, Lupo ha aggiunto la vocazione del narratore a quella del docente universitario. Ne è nato il suo ultimo romanzo, Storia d’amore e di macchine da scrivere, pubblicato da Marsilio: un Grande cibernetico, alle soglie del congedo dalla vita, ripercorre tante tappe in cui il marchio Olivetti ha rappresentato la parte fondamentale. Sono pagine molto accattivanti, scritte con ispirazione vera. Bello quindi che l’autore, che ha anche curato la nostra mostra olivettiana, sia al Kapannone a presentare il libro. Sarà sabato prossimo, 21 giugno, alle 17.30. È il primo giorno dell’estate, e credo che festeggiarlo ascoltandolo sia cosa buona e giusta. Con la possibilità aggiuntiva, per chi non l’avesse ancora fatto, di visitare con lui la mostra in corso al Kapannone.