Isolino Partegora
Sito n. 19 del Museo Diffuso
L’Isolino Partegora, coperto solo da pioppi e circondato da canne palustri, sorge al centro del piccolo golfo, anticamente detto “gora”. Non si può visitare ma è possibile ammirarlo dal lungolago o costeggiando l'Oasi della Bruschera.
Un tempo era chiamato Isolino Crivelli dal nome dell’allora proprietario, il conte Crivelli. Nel 1945 il Comm. Attilio Brovelli lo donò all’Amministrazione comunale in memoria dei figli caduti in guerra.
Sul lato orientale un’edicola a tempietto in granito rosa riporta lo stemma dei Crivelli e due lapidi ricordano una la donazione Brovelli e i figli caduti in guerra e l’altra il martirio di Sant’Arialdo.
Un’altra epigrafe reca la seguente scritta: “O viandante che ti soffermi a ristorarti le membra nella quiete amena di questo isolino, rispetta questa terra bagnata dal sangue di un martire”.
La tradizione riporta che il 28 Giugno 1066 sia stato qui martirizzato il diacono Sant’Arialdo, fondatore del movimento religioso della pataria. Il martirio fu eseguito dagli uomini di Oliva, che abitava nella Rocca arcivescovile di Angera in quanto nipote dell’Arcivescovo di Milano Guido da Velate.
Le spoglie del Santo si trovano attualmente nel Duomo di Milano.
Ancora oggi l’ultima Domenica di Giugno il borgo ricorda il martirio del Santo e si svolge una processione di barche illuminate tra la Madonna della Riva e l’Isolino.