Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta
Sito n. 2 del Museo Diffuso
XIV-XX secolo
L’edificio sorse sulla necropoli paleocristiana. E’ attestato a partire dal XIV secolo ed è stato arricchito da pregevoli arredi e affreschi nel corso dei secoli successivi.
La pietra d’Angera, che caratterizza i principali monumenti angeresi domina coi suoi colori chiari, anche nella chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta. L’attuale edificio è sorto su una precedente chiesa dedicata a Santa Maria e già esistente nel XIV secolo. La facciata odierna è frutto di un rifacimento dell’inizio del Novecento dall’architetto Cesare Nava. Sopra l’ingresso, vi è una lunetta affrescata con l’assunzione della Vergine, ritenuta del Morazzone (pittore italiano 1573-1616).
L’interno, a tre navate, è stato completamente affrescato e ristrutturato a inizio Novecento da Enrico ed Edoardo Volonterio. Vicino all'ingresso, nella navata sinistra, vi è l’antico battistero, opera del 1768 di Mastro Antonio Merzagora di Angera. Ai lati spiccano due statue in pietra d’Angera che la tradizione ritiene raffigurino San Pietro e San Paolo. Una delle due è ormai molto frammentaria. Recenti studi le collocano all'inizio del XVI secolo insieme alla statua femminile in preghiera ospitata presso il Museo Archeologico.
Nella navata di destra, nella cappella dedicata alla Madonna Addolorata, è collocata una statua della Madonna dei Sette Dolori, in legno e risalente al periodo rinascimentale e proveniente dall'ex Convento di Santa Caterina.
Vicino all’altare spicca un pulpito ligneo realizzato nel 1688 da Giovan Battista Besozzi. Le pregevoli decorazioni intagliate raffigurano tre episodi della vita di Maria: la Natività, la Dormizione e l’Assunzione.
Lo stesso intagliatore realizzò anche il coro, un arredo notevole della parrocchiale, visibile nella zona absidale. Le pareti dell’abside presentano un ciclo pittorico realizzato a inizio Novecento da monsignor Polvara, della Scuola del Beato Angelico. Una recente opera di pregio è l’altare realizzato negli anni Novanta su progetto dell’architetto Michele De Lucchi.
L’antica sagrestia conserva una piccola cappa appartenuta a San Carlo donata alla comunità angerese dall’altro cardinale della famiglia Borromeo, il cugino Federico.
Nel 2001 scavi archeologici condotti sotto al pavimento di fronte al presbiterio hanno rivelato la presenza di sepolture medievali e della necropoli paleocristiana pertinente alla antica chiesa di Sisinnio, Martirio e Alessandro. Fra i rinvenimenti va ricordata la stele funebre di VI secolo appartenuta a Maraotes, il primo cristiano di Angera di cui conosciamo il nome, ma che era nato in Siria. La stele è esposta al Civico Museo Archeologico, Via Marconi 2.