Via Soldani

La croce di Prà di Oss

Sito n.45 del Museo Diffuso

(XVIII secolo)

La Croce in ferro battuto venne eretta per ricordare i morti a seguito di epidemie, fino agli anni ’50 del Novecento passava di qui una processione e la Croce veniva infiorata e benedetta.

 

La zona chiamata Prà di Oss, da cui deriva anche il nome della Via Prato delle Ossa, si trova un poco isolata rispetto al centro del borgo, fuori dalle mura cittadine. La tradizione vuole che durante le epidemie venissero erette in quest’area le baracche per il ricovero degli appestati e che nelle immediate vicinanze di tale ‘lazzaretto’ fossero sepolti i poveri sfortunati colpiti dal morbo. Le epidemie furono relativamente frequenti nell’epoca antica, anche ben prima della Peste descritta da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi. Un altro lazzaretto sembra infatti sia stato eretto in occasione delle epidemie seicentesche anche in zona Ca’ da l’Angiola – presso Fontana Ciosa. A ricordo dei morti di peste fu poi collocata la Croce in ferro battuto che si trova ancora oggi presso l’incrocio tra via Prato delle Ossa e Via Soldani, sul lato verso il lago. In passato la domenica successiva al Primo Novembre, al termine dei Vespri, la Comunità angerese si recava in processione fino al Bettolino, tra Via Matteotti e Via San Martino, e percorreva la Via Prato delle Ossa fino alla Croce, che veniva infiorata per l’occasione. Il prete, con Piviale nero, si fermava all’altezza della Croce a recitare Salmi e Orazioni, la aspergeva con acqua santa e impartiva la Benedizione.

Tale tradizione si è protratta fino alla metà degli anni ’50 del Novecento.

Nel 1995 l’associazione Storica Archeologica Mario Bertolone di Angera fece restaurare la Croce dalla ditta Colombo di Angera. 

Il testo è stato redatto con la collaborazione di Remo Cardana.

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