Piazza della Repubblica
Angera

Santuario della Madonna dei Miracoli o della Riva

Sito n. 17 del Museo Diffuso

XVII-XX secolo
Nel 1657 alli 27 giugno seguì il miracolo di sudor sangue, che si vede dalla fronte della Beata Vergine, quale era sopra di un muro laterale della porta che serviva alla Casa Berna.
Così, come si costuma di preferire, avevano fatta la ghirlanda di fiori alla suddetta effigie le diverse donzelle di Angera. Ed una donna che era solita passando avanti inginocchiarsi a salutare con l’Ave Maria la divina Immagine, osservava che mandava dalla faccia il sangue e poi sangue ancora. La donna intimorita dal fatto gridò al miracolo. Intervenne il Prevosto Signor Giorgio Castiglioni, il quale asciugò il sangue miracoloso con un bianco lino” (dal Registro dei Battesimi, Morti, Matrimoni e Cresime 1678-1704, annotato dal prevosto Aicardo e dal coadiutore Gatto).
In ricordo del miracolo della Madonna che trasuda sangue e del martirio di Sant'Arialdo, ogni anno, il 27 Giugno si celebra una funzione e viene condotta una processione di imbarcazioni dal Santuario all'Isolino Partegora e ritorno.
Per celebrare l'immagine miracolosa, meritevole di guarigioni anche in epoche successive, la comunità decise di elevare un santuario.
L'edificio attuale è parte di un progetto voluto da Giorgio Castiglioni, Parroco di Angera, e dal Conte Giovanni Borromeo e affidato all'architetto Gerolamo Quadrio.
Nel 1667 erano stati completati solo il coro e il presbiterio, ma la mancanza di fondi impedì di completare la chiesa che rimase pertanto sproporzionata.
Nel 1735 sul lato posteriore del tetto fu edificato il piccolo campanile.
La facciata venne ristrutturata nel 1943 con un apparato murario, opera dell'architetto Rino Ferrini di Angera, su cui furono incisi i livelli delle piene del lago del 4 Novembre 1705 e del 4 Ottobre 1868.
All'interno, sopra l'altare, è possibile ammirare l'affresco miracoloso della Madonna con il bambino; il dipinto risalente al 1443 fu staccato dal muro originario e trasportato sulla tela.  L'alluvione del 1868 ne ha in parte compromesso la visibilità.
Pregevole è l’anonima "Gloria d’Angeli" che incornicia l’immagine miracolosa.
Sul retro dell’altare vi è una tela seicentesca con la Crocifissione proveniente dalla chiesa di S. M. Assunta.
Domina il lato sinistro  la doppia tela che rappresenta la Visita di San Carlo alle valli, di Isidoro Bianchi da Campione che nel Seicento ornava il lato esterno delle ante dell’antico organo della chiesa parrocchiale della Assunta; il lato interno era ornato con le due tele dell'Ascensione e dell'Assunzione della Madonna poste sul lato destro e attribuite a Bartolomeo Roverio detto il Genovesino, attivo in questo territorio intorno al 1620.
Di ignoti autori seicenteschi sono la Madonna col Bambino e Santi, un Adorazione dei Magi e una Natività.
La vetrata sopra l'ingresso è stata realizzata nel 1957, dal Professor Bertuzzi di Milano, mostra l'assunzione della Vergine e il paesaggio angerese. L'interno fu ristrutturato nel 1980-81 a cura dell'Architetto Vincenti di Milano.

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