Via Cavour

La Scapiliata (di Andrea Ravo Mattoni)

Sito n.51 del Museo Diffuso

Testa di fanciulla, della La Scapiliata, tratto da un dipinto di Leonardo da Vinci, realizzato in occasione delle celebrazioni per il cinquecentenario dalla sua morte. Andrea Ravo Mattoni, 2019, bombolette spray su tela in pvc, 1,5 x 1m.

Lopera scelta dallartista per rendere omaggio a Leonardo è la cosiddetta Scapiliata, un dipinto, forse incompiuto, realizzato tra il 1492 e il 1501 su tavola in legno di noce, utilizzando biacca (un pigmento bianco in carbonato di piombo) con pigmenti di ferro e cinabro, su una preparazione di biacca contenente pigmenti a base di rame, giallo di piombo e stagno; è conservata presso la Galleria Nazionale di Parma, alla Pilotta. Ricordata per la prima volta in un inventario di casa Gonzaga del 1627, sappiamo pochissimo di come lopera giunse a Parma e della donna che vi è rappresentata. Il dipinto originale misura 24,7 x 21 cm, rappresenta una testa femminile appena inclinata in avanti e alla sua destra; il volto è di tre quarti e occupa quasi tutto lo spazio disponibile; in basso, sulla sinistra vi è un accenno della spalla. I lineamenti, giovanili e molto dolci, hanno fatto pensare a una Ninfa, a Leda o ad una Madonna, vicina alla Vergine delle rocce. Gli occhi rivolti in basso sono socchiusi, le labbra sono piccole ma morbide e accennano quasi ad un sorriso. La fronte, gli zigomi, il naso e il mento sono illuminati da una lumeggiatura bianca che li fa emergere, dando al viso una profondità tridimensionale. I capelli presentano una scriminatura centrale, sono ondulati e castani e in loro troviamo la grazia, il moto e il fiato, ossia la vita, caratteristici delle opere del Genio Vinciano. Le ciocche laterali assumono le sembianze di piccole cascatelle dacqua, leggermente mosse dal vento, che sagitano in ogni direzione, rivoli di onde che sarricciano e sattorcigliano. Proprio questo elemento ha suggerito di legare il dipinto ad uno scritto di Leonardo che pare descriverlo così esattamente: fa tu adonque alle teste li capegli scherzare insieme col finto vento intorno alli giovanili volti, e con diverse revolture graziosamente ornargli. E non far come quelle che glimpiastrano con colle, e fanno parere evisi come se fussino invetriati; umane pazzie in aumentazione, delle quali non bastano li naviganti a condurre dalle orientali par e le gomme arabiche, per riparare che l vento non varii lequalità delle sue chiome, che di più vanno ancora investigando

 

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